Longrow nasce tre volte. Nel 1824, per opera di John Ross. Nel 1973, per soddisfare un capriccio di Mr.Wright. E nel 1990, per il piacere degli amanti della torba.
Grande partecipazione all’incontro con Springbank ad Alessandria. Sessione raddoppiata, piena la prima, piena la seconda, quasi 60 partecipanti, tutti felici di ascoltare le tante curiosità che Melanie Stanger ha saputo condividere con la sua consueta e serena professionalità.
Ringrazio Beija Flor per l’opportunità offerta al Club, la squadra di Spiritoh per l’imbattibile ospitalità e Carlo Cotti per l’assistenza.
Tra le indiscrezioni più simpatiche, il racconto del dietro le quinte che ha portato, esattamente 50 anni fa, alla nascita del torbatissimo Longrow.
Longrow, la seconda delle tre anime di Springbank
Ripassino. Il Single Malt di Springbank è tradizionalmente distillato due volte e mezza, una parte dei low wines generati durante la prima distillazione salta a piè pari il secondo e passa dritta al terzo alambicco. Metà a doppia distillazione, metà a tripla, in media sono due e mezza.
Perché due volte e mezza? Perché si è sempre fatto così e nessuno negli ultimi 100 anni ha mai sentito il bisogno di cambiare neanche una virgola del processo produttivo della distilleria museo di Campbeltown.
Mai, tranne che negli anni ’70, quando in Mr.Wright cresce il desiderio di dare vita ad un blended whisky con un carattere bello torbato. Il whisky di malto se lo producevano già in casa, la parte di grano andava necessariamente acquistata, per completare la ricetta serviva qualche botte di quel liquido che avrebbe fatto diventare famosa l’isola di Islay.
Un incontro occasionale con il distillery manager di Laphroaig consente a Mr.Wright di approfondire l’argomento. Dopo un breve dibattito, la risposta di John MacDougall lascia però tanto amaro in bocca all’intrepido Campbeltowniano: “Lascia stare, è inutile che perdi tempo, il whisky torbato si può produrre solo su Islay!”
È il 1973, poche settimane dopo, incuranti delle parole di John, Mr Wright e lo staff di Campbeltown erano impegnati nella prima distillazione Heavily Peated della storia di Springbank.
Che nome dare a questa nuova espressione di Springbank? Alla semplice ma poco efficace denominazione di Very Peated Springbank è stato preferito separare le due linee di prodotto e utilizzare un nome già conosciuto a Campbeltown e nel mondo dello Scotch. Con un passato di circa 40 distillerie attive e con solo due rimaste in funzione nel ’73, i riferimenti al glorioso passato della città non mancavano. Venne scelto il nome Longrow, una distilleria vicina di casa di Springbank – aperta nel 1824, chiusa nel lontano 1896 e i cui magazzini ospitano oggi la linea di imbottigliamento del “gruppo” J&A Mitchell.
Due grandi errori
Per poter fare whisky torbato a Campbeltown mancava però un ingrediente fondamentale. La torba, starete pensando, e invece non era quello il problema: in distilleria nessuno aveva mai maltato orzo al di sopra dei 12-15 ppm di Springbank. La tecnica non era conosciuta e – non volendosi inchinare alla supremazia dei maestri di Islay – l’improvvisazione diventava l’unica via percorribile.
I primi lotti di produzione sono stati addirittura effettuati con pezzi di torba messi in infusione nel mashtun durante l’ammostamento! C’è voluto più di un tentativo prima di centrare una ricetta ritenuta sufficientemente complessa per dare spessore ai blended di casa William Cadenhead. Il segreto stava chiaramente nel maltaggio, con una maggiore esposizione del malto verde ai fumi di torba, e in distilleria dove era obbligatorio abbandonare la doppia distillazione e mezza per scendere ai due classici passaggi scozzesi, in grado di pulire meno i vapori alcolici e conseguentemente di preservare la componente oleosa, puzzolente e robusta del malto torbato.
Dopo questa partenza incerta, a Mr.Wright va addebitato un secondo errore, quello di non avere mai creduto nelle potenzialità del whisky torbato. Immagazzinato il numero sufficiente di botti per dare un futuro al blended, dimostrato al mondo che Campbeltown ce la poteva fare, la produzione di malto torbato a Springbank venne presto abbandonata. Vi tornerà solo ad inizio degli anni ’90, sulla scia del rapido successo incassato dai single malt di Islay.
Longrow oggi
Da esperimento voluto da Mr.Wright a prodotto di serie. Se la distilleria è impegnata per l’80% della sua capacità a produrre il malto di Springbank, a Longrow (così come ad Hazelburn) viene riservato solo un misero 10%.
Lo schema di produzione esposto nella still house di Springbank rivela buona parte dei segreti dello stile torbato di Longrow. Ma non è solo “doppia distillazione”.
L’asciugatura di Longrow a fine maltaggio viene effettuata esclusivamente con fumo di torba, per 48 ore di fila (per Springbank sono 6 ore di torba e 30 ore di aria calda, per Hazelburn solo 30 ore di aria calda, senza torba).
Poi il taglio del cuore nella Spirit Safe, che per Longrow viene prelevato tra 69 e 58% abv, con una bella parte di quelle code capaci di contenere e valorizzare gli oli puzzolenti del fumo di torba. Per Springbank il taglio avviene tra 76 e 60% abv, più teste fruttate e meno code. Facile a questo punto prevedere un taglio ancora più anticipato per Hazelburn, che preleva il proprio new make tra il 79 e il 63% abv.
Last but not least, la scelta degli alambicchi. Avendo a disposizione tre alambicchi, la doppia distillazione di Longrow porta necessariamente a doverne sacrificarne uno. Quale?
Il primo alambicco è parzialmente alimentato a fiamma diretta (ha in realtà doppia alimentazione, diretta e indiretta); la fiamma – si sa – porta struttura.
Il secondo alambicco è dotato di worm tub, che – altrettanto – carica il whisky di carattere.
Il terzo alambicco è “normale”, moderno, con alimentazione indiretta a vapore e condensatore shell & tube. È progettato per consentire una maggiore contatto con il rame e per produrre un new make più leggero.
Abbiamo trovato chi sacrificare, Longrow viene distillato solo nei primi due alambicchi.
Un ultimo pensiero va alla torba – o per meglio dire alle torbe che caratterizzano lo stile del Longrow contemporaneo. Due sono gli ingredienti della magica ricetta affumicata, e nessuno è originario di Campbeltown. La prima torba, quella più secca usata per l’accensione del fuoco, proviene dalle torbiere di Peterhead, a nord di Aberdeen, un luogo – quello della costa orientale – meno piovoso rispetto alle coste atlantiche. La seconda torba, quella umida puzzolente e con l’aspetto di catrame, arriva dalle torbiere delle Highlands, in prossimità di Inverness. Viene messa sulla parte superficiale del fuoco e sviluppa la gran parte degli aromi che trasportano chi assaggia un dram di Longrow in un porto di pescatori della penisola del Kintyre, mare, reti da pesca e motori accesi dei pescherecci.
Il Longrow del 1973
Rari e preziosi, gli imbottigliamenti delle prime distillazioni di Longrow sono stati rilasciati solo dalla J&A Mitchell e dagli indipendenti che lavoravano a stretto contatto con la Cadenhead’s (azienda ricordo acquisita nel 1972 da Mr.Wright), Samaroli e Moon Import in primis. Italiani che hanno creduto più di Mr.Wright nel Longrow imbottigliato come single malt e che hanno contribuito a farne conoscere e apprezzare lo stile. Bottiglie introvabili, battute oggi all’asta per svariate migliaia di euro.
Cinque esempi provenienti dai primi lotti di produzione di Longrow, imbottigliati come Campbeltown Single Malt Scotch Whisky:
- Longrow 1973 Samaroli
75cl / 53%
Tre botti hogshead imbottigliate nel 1985 a gradazione piena, per un totale di 960 bottiglie
. - Longrow 1973
Bottled 1980s – Original bottling
75cl / 46%
Sherry wood
. - Longrow 1973
Bottled 1980s – Original bottling
75cl / 46%
. - Longrow 1973
First Distillation, Last Cask – Original bottling
70cl / 43.2%
La botte 1723 del 1973 era l’ultima rimasta del primo lotto sperimentale di distillazione di Longrow
. - Longrow 1973 Moon Import
The Birds Collection, Hogshead #1731, una singola botte imbottigliata nel 1990, per un totale di 600 bottiglie
75cl / 46%
Il Longrow 23 anni per il mercato italiano
Lasciamo il compito dei saluti finali ad un dram del Longrow 23 anni single cask imbottigliato l’anno scorso per Beija Flor e per il mercato italiano. Terza bottiglia su cui ci viene concesso di mettere le mani, terza bottiglia che abbiamo aperto. Il facile vincitore della degustazione Sua Maestà Springbank di Alessandria, una torba vivacissima nonostante i 23 anni, tanta polvere da sparo in un dram ricco e oleoso, per nulla segnato dal tannino del legno.
Sláinte!